C’era quando

C’era quando a maggio con Ivana andavo a correre alla Villa Bellini. Cercavamo di riparare gli eccessi invernali!

C’era quando con Roberta ci intrufolavamo nel sagrato di una delle chiese di via Crociferi, bicchiere di Porto in mano e sigaretta nell’altra. Ci piaceva l’idea del mondo attorno a noi e noi nascoste a raccontarci segreti e drammi da ventenni.

C’era quando andare a letto con un ragazzo era un’avventura e l’amore era una possibilità.

C’è stato l’amore grande, gli amori veri, l’uomo del cuore, l’uomo che il cuore me l’ha infranto, l’uomo che mi ha dato una figlia e che non conosco più.

C’era mia madre e oggi solo il suo posto vuoto perché lei è nel mio cuore.

C’era quando gli odori di maggio mi svegliavano i sensi e mi sentivo più bella.

C’era la leggerezza dei vent’anni e poi dei trent’anni. Le sigarette, le telefonate, gli amori impossibili, le fughe notturne, il sesso, la musica e tanti sorrisi.

A volte ho nostalgia di quel tempo, di quella mia capacità di leggerezza. La vita è stata generosa con me. Adesso c’è un altro motivo per sorridere, il regalo più bello che la vita potesse farmi.

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