Un’altra giornata del cazzo anche quella di oggi! Per fortuna sto per archiviare anche questa, e spero, per la mia integrità e la mia sanità, di non crollare. Si, perchè il crollo è alle porte e io non so se e fino a quando riuscirò a stare in piedi.
Le mie giornate, ultimamente, cominciano con un ormai classico non voglio andare a lavoro mamma…frase che poi ripeto in macchina fino alla nausea mentre guido per raggiungere il mio posto di lavoro, frase che sospiro tra un cliente e l’altro, frase che è un motto ormai. Ma il fatto che io non voglia andare a lavoro non è indice di pigrizia. A Modica era un piacere la mattina svegliarmi ed uscire per andare a lavorare. Qui sta diventando ormai una tortura che si ripete quotidianamente. Perchè tra clienti e colleghi io non riesco a trovare un equilibrio. Mi sento sempre più un pesce fuor d’acqua, affatto integrata, guardata a vista, ripresa di continuo dal capo, oggetto della curiosità di Donata, ignorata da Marco. Praticamente a lavoro io non parlo più, non scherzo più con i clienti, non c’è quell’atmosfera di cazzeggio e confidenza che avevo con Raffaella e Toti.
Qui tutti sembrano concentrati SOLO sul loro lavoro, SOLO sulla loro vita, SOLO sulle loro cose da fare, mi sento male! E trattengo a stento le alcrime che incontrollate arrivano sul ciglio degli occhi, così, senza motivo, senza un perchè. E io non resisto, non ce la faccio proprio a fare questa vita, a fare questo lavoro.
Per me la mattina, ogni mattina, è un trauma la sveglia che suona e mi ricorda che dovrò trascorrere otto ore in un posto dove non voglio stare, un luogo che è la mia prigione, un posto dove non riesco ad essere me stessa, un posto che mi annulla. Sto dimenticando chi sono, mentre glia ltri vanno avanti.
Raffaella mi ha confidato che secondo lei il Supremo ha una storia con un’altra…buon per lui mi dico e le dico, quasi a volermene convincere, dato che in fondo mi brucia la conclusione di questa storia. Lui e la sua indecisione che mi hanno travolta, mi hanno privato di quanto di bello avrebbe potuto regalarmi tutto l’amore che provavo per lui, se solo avessi avuto la possibilità di viverlo davvero. Ma per lui quello non era amore, non quello con la A maiuscola.
Al ritorno a casa sono passata in libreria per comprare un regalo a mio padre che oggi festeggia l’onomastico, con la scusa anche per vedere che fine avcesse fatto Saro che, dopo l’invito ad andare a casa sua per un film, era poi scomparso. Mi dice che si sta rivedendo con la sua ex. Bene, buon per lui, peccato solo che fino a due giorni fa mi avesse detto che era giunto alla conclusione che quella storia fosse finita, che lui con lei non voleva tornare, perchè era finita. Frega un cazzo, dato che andava bene solo per una scopata di tanto in tanto. Resto però senza parole di fronte alle contraddizioni maschili. E menomale che siamo noi donne quelle indecise, quelle che non sanno MAI quello che vogliono!!
Probabilmente sono io ad essere sbagliata. Io che tento SEMPRE di razionalizzare tutto e dare una spiegazione ai comportamenti, alle frasi, a ciò che mi accade. Io dovrei imparare a fregarmene di quello che accade attornoa me, concentrarmi solo ed esclusivamente su me stessa, farmi scivolare addosso quello che non mi piace e trattenere quello che invece mi fa stare bene…solo che non ci riesco!
Alle 14.37 mi è arrivato un msg: La femminilità che trasmetti è seconda solo a te. Francesco. Un bel complimento che io non so gestire, che non so come leggere, cui non so come reagire…eccomi punto e a capo!! ARG!