L’Epifania

Domani sera Matteo, il mio ex direttore, ha invitato me ed altri colleghi ad una cena di arrivederci. Lui ha cambiato banca, al sua banca ora è differente! Ci saranno due colleghi con i quali ho avuto una storia. Imbarazzo puro, ma non è questo davvero ciò che temo. Piuttosto è la scelta dell’abbigliamento migliore. Ho dato un’occhiata al locale, ho aperto l’armadio, mi sono data un’occhiata addosso. Ho chiesto un parere a mia sorella, a mia madre. Mi sono seduta sul letto. Non ci voglio andare!

Nel frattempo mia sorella cercava un biglietto aereo per andare a trovare Ivana a Venezia. Posso venire anch’io? le ho chiesto dopo dieci minuti che avevo questa domanda in testa. Mica possiamo fare sempre tutto insieme. Dopo ha aggiunto che magari posso sentire Ivana e chiederle se posso andare anch’io. Lo avevo già fatto, ma evidentemente per mia sorella è una forzatura. In effetti Ivana è una sua amica.

Altro che Epifaia. Oggi non mi si è rivelato nulla di nuovo. Mi sa che me ne torno a casa mia.

5 ore al 2010

Tra 5 ore archivierò anche quest’anno. C’è bisogno di fare un bilancio? Di solito ho sempre scritto qualcosa che riassumesse i miei stati d’animo. Quest’anno vorrei non farlo, perchè sono davvero giù.

In due parole: è ormai conclamata la mia solitudine. Mi sento in imbarazzo stasera a presentarmi al cenone organizzato da mia sorella con i suoi amici. E’ imbarazzante riconoscere di essere da soli. Sempre. Ma è questa la mia condizione e io non capisco più se sia per colpa mia o se io abbia incontrato solo gente superficiale che mi ha lasciata indietro dopo un pò. E vorrei non andare.

E riconosco che mi manca la routine delle telefonate con Classe ’61, ma lui non richiamerà. Fa bene. E poi un anno fa come oggi stavamo ancora da lui in campagna a festeggiare un improbabile capodanno con rum alle 5 del pomeriggio. E lui nonn chiama. Ecco un’altra persona, un altro uomo che è entrato ed è uscito dalla mia vita. E il bilancio è sempre meno confortevole.

E io stasera non voglio fare nulla. Altro che cenone, feste, balli e gente festosa. Io mi sento male. Io vorrei avere degli amici e stare con loro.Ho solo mia sorella. Questa è una gran cosa, ma riconosco di non meritare neanche un briciolo delle sue attenzioni. Da piccole non sono stata certo affettuosa come lo è lei ora con me. Terndevo ad escluderla, forse perchè mi sentivo in imbarazzo. Certo lo stesso imbarazzoi che prova lei nel vedermi sempre da sola. Io sto male. Io devo abituarmi alla solitudine. E’ questo quello che c’è per me.

So dire anche di no!

Ieri sera c’è stao uno scambio infuocato di msg con il Signor Ni. Niente di troppo diretto, solo mezze allusioni, collega vieni ad aiutarmi a mettere il pigiama, dai che ti faccio “venire” io e cose così. Un pò squallido e neanche tanto convincente!

Devo ammettere che se non fossero state le undici passate avrei preso in considerazione la proposta, ma avevo in mente la sua faccia soddisfatta nel leggere il msg in cui comunicavo il mio imminente arrivo, e proprio non mi andava. So che dopo avrei avuto la sgradevole sensazione di essermi venduta, anzi svenduta, che sarei arrivata a casa sua ed avrei provato lo stesso imbarazzo di due sere fa, che poi sarei tornata a casa e stamattina non sarei riuscita ad alzarmi.

Ho detto di no, ho preferito così che lui mi ricorda tanto Francesco e …l’esperienza insegna, a volte!!

Lui non lo sa!

Stare abbracciata a lui per tutta la notte, svegliarmi con il suo odore addosso, le mani intrecciate, un bacio prima di alzarmi, sorridere appena sveglia, potergli parlare, musica piano in sottofondo, ballare davanti a lui, senza imbarazzo. Se tutto ciò potesse essere di nuovo realtà sarei la donna più felice del mondo. Era amore e non lo è più. La sua paura mi trattiene anche dal mandargli un messaggio, mentre è questa la cosa che più desidero, avere di nuovo un contatto con lui, l’uomo che forse amo ancora.

Imbarazzo

Lui ha detto facciamo l’amore, mentre io pensavo che non sarebbe stato amore, non avrebbe potuto esserlo, neanche con tutta la buona volontà. E così è stato,  o non è stato, dato che è stata solo una scopata, vuota, inutile e senza senso alcuno! Di quelle che capitano ultimamente, di quelle che non lasciano niente, di quelle che ne avresti potuto fare a meno, di quelle che dopo c’è tanto imbarazzo e non sai come comportarti. Si, siamo maturi, ma io queste cose non so gestirle, forse sono troppo romantica e credo ancora nell’amore, così l’indomani non so cosa fare, so solo che non ho voglia di sentirlo, nè tantomeno di vederlo.

E rido quando racconto a Raffaella che mi dava indicazioni su cosa fare quando eravamo a letto, che ha il cazzo talmente piccolo che mi sono risparmiata un’ulteriore simulazione di orgasmo, salvata dalla provvidenziale mancanza di preservativi, la prima era stata quando si era ostinato a fare sesso orale, mentre io stavo con i pugni chiusi e guardavo l’arredamento della camera!! Rido perchè se ci penso seriamente mi sento disgustata da me stessa che non ho saputo dire di no, che ho lasciato che mi si comprasse per una cena del valore di  50 euro, che sono stata ancora un’illusa quando ho pensato che la nostra conoscenza ormai quasi decennale potesse avere risvolti diversi e non arenarsi in questo mio imbarazzo!!

Su giovedì sera

Non ho scritto nulla della serata di giovedì, la cena con l’architetto classe 63, e non perchè mancassero gli input per dare vita ad un post, ma perchè la serata mi ha messa un pò in crisi, le parole di Giuseppe l’indomani, quelle  di Donata, il rivederlo dopo il lavoro. Suona tutto un pò strano ed io non so cosa significhi quello che sto vivendo.

Lui è stato tremendamente gentile, pieno di attenzioni e tanti complimenti. Talmente tanti da mettermi in imbarazzo. Io davvero non credo alle persone quando mi dicono che sono una donna fantastica, che sono magnetica, che ho una carica femminile ed erotica incredibile…Li ascolto e li guardo sbigottita, perchè davvero mi sento presa in giro! Sarà che ho davvero poca autostima, sarà che queste parole non arrivano mai da chi vorrei le pronunciasse, sarà che il buon Walter ha minato il mio ego in quattro anni alle basi, rendendo quasi inesistente la fiducia che ho in me stessa. Io stento a credere a queste parole, ogni volta che mi vengono rivolte, e l’uomo di turno sembra più incredulo di me!

Emerge la mia insicurezza, la voglia di poter essere me stessa, di essere coccolata ed amata. E l’architetto, in effetti, se n’è accorto. Tu sei una donna che ha bisogno di essere amata, che ha tanto amore da dare…Ma come diavolo ha fatto a capirlo? Forse perchè avevo detto che di pomeriggio avevo chiesto a Giuseppe di darmi un abbraccio, ne avevo bisogno, e non un abbraccio perchè lui ha una spinta sessuale nei miei confronti, ma un abbraccio perchè ne avevo bisogno, per dimenticare la mia solitudine, le liti tra i miei genitori, per sentirmi voluta bene.

E in questa domenica pomeriggio, dopo una dormita di 11 ore (cazzo!!), non penso alla serata di giovedì, prenderò quello che verrà. Ha ragione Giuseppe, ha due figli e fa tutto per loro, cosa ti aspetti da lui, cosa puoi aspettarti da lui? Niente, solo conoscerlo e vedere cosa succede, senza essere troppo prevenuta, dare ad entrambi una possibilità, nient’altro…