Vita

dopo tanti anni quest’anno ho fatto il primo albero di natale a casa mia. certo l’occasione è speciale e andava celebrata in qualche modo particolare.

l’albero di Natale lo facevano i miei genitori quando eravamo piccole, ci dicevano di scrivere una letterina a Babbo Natale e la sera dl 24 ci facevano trovare improvvisamente tanti pacchi e pacchetti lì sotto, suscitando il nostro stupore, la meraviglia di due bambine incredule che il vecchio signore fosse venuto proprio a casa nostra e che noi non ce ne fossimo accorte!

poi mia madre è diventata insofferente verso tutti gli aghi dell’abete che cadevano a terra ogni volta che il mio cane passava accanto all’albero, così circa 15 anni fa la tradizione dell’albero di natale è stata abolita e sostituita da un più impersonale presepe. certo le statuine sono di ceramica di Caltagirone, e in sè questo presepe è pure bello, ma non ha alcun odore, non si illumina con i colori caldi delle luci del natale, non devi prendertene cura, non devi annaffiarlo, nè scegliere quali addobbi mettere. il presepe è statico. non mi piace, non mi è mai piaciuto. e per dirla tutta non ho mai accettato la proposta di mi madre di acquistare un albero finto, di quelli che il 6 di gennaio smonti, riponi nella scatola e posi giù in garage.

se il natale celebra una nascita io vorrei avere attorno a me delle cose vive. e mai come in quest’anno di transizione ne ho bisogno più degli altri anni. di recente mi è stato detto da un medico che io sono la vita, e non semplicemente perchè la porto dentro di me, ma perchè ogni giorno dimostro un forte attccamento alla vita, il desiderio di proteggerla, di prendermene cura.

io non avrei mai immaginato di essere così forte, mi credevo una donna debole. non è così. e me l’ha diostrato proprio la vita!